sabato 23 giugno 2012

VEGANISMO CONTINUA E FAGIOLINI LARGHI, QUESTI SCONOSCIUTI

L'estate astronomica è iniziata da pochissimo, e lo ha fatto
con temperature infernali un pò ovunque, mettendo a dura prova
la resistenza anche psicologica di molti di noi.
Ma chi ha il vivo desiderio di farla finita con carne, pesce e
prodotti anilmali in genere, non può farlo perchè la gente
glielo vieta letteralmente, portando argomenti (i soliti) come
Vitamina B12 e Omega3.
Chi non ha una autodeterminazione almeno decente,
e voglia di ribellarsi, si lascia convincere, e torna ad ingozzarsi
di pollastri, spiedini alla carbonella e cosi' via...
In questi giorni, nella città in cui vivo, Teramo, si compiono ogni
sera, giocondi festini a base di castrato alla brace, spiedini, salsiccie
ed altri untumi e grassumi vari.
A casa mia, i miei genitori, da due anni ormai indottrinati ad una
alimentazione più consapevole dal pazzo figliolo scrivente, si sono
a mano a mano abbandonati i gorgonzolini, le mozzarelline, i tanti
e tanti salamini cacciatorini, sostituiti da quantità sempre crescenti
di cavoli, olive, manghi, arance al mattino, centrifugati e fagiolini
larghi.
I fagiolini larghi...delizia che mi riporta all'infanzia, alle estati
a San Benedetto del Tronto, con la famiglia per lavoro, con
la nostra abitazione di fronte al Porto, dove di sera, assisi
su comode sedie a sdraio, si vedeva il mare calmo ed i due
fanali, uno verde l'altro rosso, alle estremità dei due moli
di allora.



Anni 1977, 78.
I fagiolini larghi, cotti in ampie pentole quel tanto che basta
a renderli sufficientemente teneri, con tanto pomodoro
fresco ed il vezzo d'uno spicchio d'aglio, a volte senza
neanche l'olio: un cibo delizioso, magro, saziante e
rigorosamente vegano.
Convincere mia madre, che chissà perchè aveva nel tempo
abbandonato questo piatto delicato e freschissimo, al ritorno
ai fagiolini larghi, è stato facile.
Ed io ho gradito, oggi, dopo un modesto piatto di insalata
di riso totalmente vegan (ma mia madre, lo so per esperienza,
un mezzo uovo sodo, un barattolino di tonno ed una lacrima
di majonese in mezzo lo avrebbe gradito...), dicevo dopo
l'insalata di riso, un trionfale pentolone di fagiolini.
Pazienza per li pane, croce e delizia che non riesco proprio
ad eliminare: un pane ben cotto dal sapore di bruciaticcio
da intingere abbondante nel succo di pomodoro fresco,
aromizzato dal basilico del nostro orto, delizia infinita
ed innocua, che non nuoce e non uccide nessun animale.
In sostanza, da parte mia, Veganismo Continua, non sarà
ancora di quelli da portare d'esempio, ma anche non volendo
fare un discorso animalista, i miglioramenti fisici, ed anche
emotivi apportati dal cambio di alimentazione, da fortemente
onnivoro ad essenzialmente vegetariano, sono stati 
tanti ed importanti.
Inutile dire e ripetere che sgarri e momenti di debolezza ce ne
sono ancora, ma sono ormai occasionali, ed è evidente
che sono eventi che capitano quando la scelta di cibi
vegetali si fà carente o nella stagione fredda, giocoforza
bisogna fare di necessità virtu', arrivando ad addentare
ancora un qualcosa che non piace piu'.
(Chi è stato vegano, anche magari solo per un mese,
sà che la carne, il pesce, perfino i piu' succulenti cibi
animali, non saranno mai più gli stessi, ci sarà sempre
qualcosa di sbagliato, psicologicamente,
nel cibarsi di carcasse)...

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