Finalmente inizio a pubblicare le ricette delle mie cucine.
Io sono dichiaratamente vegano, ma qualche volta come
puo' capitare a molti (non dico tutti poichè ci sono
vegani ammirevoli che hanno totalmente bandito
i cibi d'origine animale, io a quel bel punto ancora
non sono arrivato, ergo, bando alle ciancie) può
accadere di sottostare al qualche preparazione
non 'ortodossa'.
Ci sono cose, in ognuno di noi, stranezze, abitudini
fissazioni e fascinazioni difficili da spiegare, spesso
sono solo suggestioni, sensazioni, bizzarrie
acquisite.
Ci sono invero, cibi 'strani' che suscitano in me
curiosità profonda, interesse magari ingiustificato,
come una busta di ritagli di pesce secco, di
pezzi di terza scelta di stoccafisso, in questo caso.
Un cibo realmente economico, di bassa qualità,
ma a me non interessa il prezzo bensi' il contenuto
della busta trasparente in plastica: lo stocco in pezzi,
parti di coda e di mascella di merluzzo, dall'odore
inconfondibile di Oceano Atlantico, di pesce essiccato.
In questa bizzarra e stramba fascinalzione, ha a che fare
uno scrittore statunitense come H.P.Lovecraft,
ormai considerato uno dei più grandi scrittori di SF
(Science Fiction, Fantascienza) di tutti i tempi.
In un suo racconto, Dagon, si parla di un luogo
marino sconvolto da un un mutamento improvviso,
dove 'pullulavano carcasse di pesci marciti, e cose meno
facilmente descrivibili'.
Anche questo racconto ha a che vedere con i pezzi
che oggi ho cucinato, la mia passione per i 'tipi
commerciali'. I° Scelta II° Scelta, Corrente, Morso,
Bastardo, Rottami, Cascami...
Come il caffè di prima qualità fin fino a quello
di 12a qualità, che si può ugualmente bere...
Il pesce che ho cucinato oggi (io non sono un amante
del pesce, il mio veganismo non va certo in crisi per
questo alimento), ma la tentazione, le implicazioni
psico-culturali erano troppo forti...
Prendete una pentola d'alluminio di media capienza.
Unite i seguenti ingredienti, tutti assieme cominciando con:
3 gorossi pomodori rossi freschi estivi di quelli molto succosi,
che frangerete con le due mani, nella pentola.
250 grammi di ritagli di stoccafisso
il succo di mezzo limone
un cucchiaio di harissa di Cape Bon (ma và bene anche
un altra marca, l'harissa si trova nei negozi etnici maghrebini
e mediorientali, ma anche talvolta in quelli indo-pakistani;
fare attenzione, l'harissa in questione è una salsa a base
di peperoncini estremamente piccante, un cucchiaio
è una quantità molto abbondante anche in una pentola
di cibo come quella di questa preparazione)
un cucchiaino di semi di levistico (facoltativo, magari
se ne mettete mezzo cucchiaino solamente farete
cosa buona, meglio ancora se con un mortaio
darete prima una discreta macinatura; i semi di
levistico io non li ho mai visti nei supermarket
italiani, ho adoperato il levistico della TRS,
famosissima casa inglese-indiana di spezie e
alimenti orientali; in qualsiasi negozio etnico
indiano, pakistano, mediorientale e arabo
troverete sempre almeno due, tre buste di
qualcosa della TRS)
un tubetto di conserva di pomodoro
un cucchiaino raso di cucrcuma (ovviamente
uso la curcuma della TRS, dal costo ragionevole
sul basso: la prima volta che vidi la curcuma,
fu nel lontano 1993, mi fu riportata da Tunisi da
mia solrella e mio cognato; in una erboristeria
della mia città riuscii poi a trovarla ma un etto
quel brav'uomo del negoziante, me lo fece
pagare ben 13.000 lire, era sempre il 1993...
La cucrcuma si usa al posto dello zafferano,
in quanto molto piu' economica, i poi la
preferisco in quanto da un bel colore giallo
caldo al riso, e anche alla pasta, aggiunta
nell'acqua di cottura)
mezzo bicchiere di vino rosso
mezzo bicchiere di birra
olio extra vergine d'oliva : quanto? Secondo i vostri
gusti e abitudini...
una grossa cipolla tagliata a dadini e striscioline
sale (lo stocco secco, a differenza del baccalà, non
è salato, quindi mettetene una presa abbondante)
filetti di peperoni sott'aceto, due pugni
mezzo cucchiaio di crema d'aglio e zenzero (questo
è una salsa etnica pakistana, dai suddetti negozi alimentari
se non ne avete, o non la trovate, non fa niente)
Gli ingredienti summenzionati, vanno uniti tutti insieme
a freddo, e fatti cuocere a fiamma abbastanza grossa.
Ovviamente una cottura prolungata richiede una fiamma
meno trionfale, ed otterrete oltretutto un sugo
più delicato, io invece ho fatto bollire
il tutto per circa tre quarti d'ora, aggiungendo
di tanto in tanto mezzo bicchiere d'acqua, quando
la il sugo cominciava a ritirarsi troppo, quindi ho
assaggiato un pezzo di stocco, e trovandolo un
po' ammorbidito, ho aggiunto 5 cucchiai di cus cus,
ed ho fatto cuocere ancora una decina di minuti.
Il risultato è stato molto buono, unica pecca forse
il levistico, che ha un sapore che ricorda molto
quello dei semi di anice e di finocchio: un cucchiaino
è troppo, riducete senz'altro la quantità ma non
eliminatelo del tutto perchè trovo che aromizza
bene il sugo.
L'Harissa adoperata non si è fatta sentire, io sono
abituato ai piatti brucianti, ma stavolta mi sento di
poter di dire di non aver esagerato, chiaramente
chi non è avvezzo ai piatti piccanti si limiterà
ad un po' di peperoncino in polvere, anche del tipo
dolce, se proprio non si è abituati ai cibi piccanti.
La birra è stata un mio vezzo, mentre il vino
puo' star bene un per tutti i palati.
Il succo di limone invece è secondo me un
accorgimento per dare freschezza ed aroma
ad un piatto molto triviale e povero.
I peperoni sott'aceto non mi hanno
entusiasmato, quindi se ne puo' fare a meno.
Buon Appetito.
Io sono dichiaratamente vegano, ma qualche volta come
puo' capitare a molti (non dico tutti poichè ci sono
vegani ammirevoli che hanno totalmente bandito
i cibi d'origine animale, io a quel bel punto ancora
non sono arrivato, ergo, bando alle ciancie) può
accadere di sottostare al qualche preparazione
non 'ortodossa'.
Ci sono cose, in ognuno di noi, stranezze, abitudini
fissazioni e fascinazioni difficili da spiegare, spesso
sono solo suggestioni, sensazioni, bizzarrie
acquisite.
Ci sono invero, cibi 'strani' che suscitano in me
curiosità profonda, interesse magari ingiustificato,
come una busta di ritagli di pesce secco, di
pezzi di terza scelta di stoccafisso, in questo caso.
Un cibo realmente economico, di bassa qualità,
ma a me non interessa il prezzo bensi' il contenuto
della busta trasparente in plastica: lo stocco in pezzi,
parti di coda e di mascella di merluzzo, dall'odore
inconfondibile di Oceano Atlantico, di pesce essiccato.
In questa bizzarra e stramba fascinalzione, ha a che fare
uno scrittore statunitense come H.P.Lovecraft,
ormai considerato uno dei più grandi scrittori di SF
(Science Fiction, Fantascienza) di tutti i tempi.
In un suo racconto, Dagon, si parla di un luogo
marino sconvolto da un un mutamento improvviso,
dove 'pullulavano carcasse di pesci marciti, e cose meno
facilmente descrivibili'.
Anche questo racconto ha a che vedere con i pezzi
che oggi ho cucinato, la mia passione per i 'tipi
commerciali'. I° Scelta II° Scelta, Corrente, Morso,
Bastardo, Rottami, Cascami...
Come il caffè di prima qualità fin fino a quello
di 12a qualità, che si può ugualmente bere...
Il pesce che ho cucinato oggi (io non sono un amante
del pesce, il mio veganismo non va certo in crisi per
questo alimento), ma la tentazione, le implicazioni
psico-culturali erano troppo forti...
Prendete una pentola d'alluminio di media capienza.
Unite i seguenti ingredienti, tutti assieme cominciando con:
3 gorossi pomodori rossi freschi estivi di quelli molto succosi,
che frangerete con le due mani, nella pentola.
250 grammi di ritagli di stoccafisso
il succo di mezzo limone
un cucchiaio di harissa di Cape Bon (ma và bene anche
un altra marca, l'harissa si trova nei negozi etnici maghrebini
e mediorientali, ma anche talvolta in quelli indo-pakistani;
fare attenzione, l'harissa in questione è una salsa a base
di peperoncini estremamente piccante, un cucchiaio
è una quantità molto abbondante anche in una pentola
di cibo come quella di questa preparazione)
un cucchiaino di semi di levistico (facoltativo, magari
se ne mettete mezzo cucchiaino solamente farete
cosa buona, meglio ancora se con un mortaio
darete prima una discreta macinatura; i semi di
levistico io non li ho mai visti nei supermarket
italiani, ho adoperato il levistico della TRS,
famosissima casa inglese-indiana di spezie e
alimenti orientali; in qualsiasi negozio etnico
indiano, pakistano, mediorientale e arabo
troverete sempre almeno due, tre buste di
qualcosa della TRS)
un tubetto di conserva di pomodoro
un cucchiaino raso di cucrcuma (ovviamente
uso la curcuma della TRS, dal costo ragionevole
sul basso: la prima volta che vidi la curcuma,
fu nel lontano 1993, mi fu riportata da Tunisi da
mia solrella e mio cognato; in una erboristeria
della mia città riuscii poi a trovarla ma un etto
quel brav'uomo del negoziante, me lo fece
pagare ben 13.000 lire, era sempre il 1993...
La cucrcuma si usa al posto dello zafferano,
in quanto molto piu' economica, i poi la
preferisco in quanto da un bel colore giallo
caldo al riso, e anche alla pasta, aggiunta
nell'acqua di cottura)
mezzo bicchiere di vino rosso
mezzo bicchiere di birra
olio extra vergine d'oliva : quanto? Secondo i vostri
gusti e abitudini...
una grossa cipolla tagliata a dadini e striscioline
sale (lo stocco secco, a differenza del baccalà, non
è salato, quindi mettetene una presa abbondante)
filetti di peperoni sott'aceto, due pugni
mezzo cucchiaio di crema d'aglio e zenzero (questo
è una salsa etnica pakistana, dai suddetti negozi alimentari
se non ne avete, o non la trovate, non fa niente)
Gli ingredienti summenzionati, vanno uniti tutti insieme
a freddo, e fatti cuocere a fiamma abbastanza grossa.
Ovviamente una cottura prolungata richiede una fiamma
meno trionfale, ed otterrete oltretutto un sugo
più delicato, io invece ho fatto bollire
il tutto per circa tre quarti d'ora, aggiungendo
di tanto in tanto mezzo bicchiere d'acqua, quando
la il sugo cominciava a ritirarsi troppo, quindi ho
assaggiato un pezzo di stocco, e trovandolo un
po' ammorbidito, ho aggiunto 5 cucchiai di cus cus,
ed ho fatto cuocere ancora una decina di minuti.
Il risultato è stato molto buono, unica pecca forse
il levistico, che ha un sapore che ricorda molto
quello dei semi di anice e di finocchio: un cucchiaino
è troppo, riducete senz'altro la quantità ma non
eliminatelo del tutto perchè trovo che aromizza
bene il sugo.
L'Harissa adoperata non si è fatta sentire, io sono
abituato ai piatti brucianti, ma stavolta mi sento di
poter di dire di non aver esagerato, chiaramente
chi non è avvezzo ai piatti piccanti si limiterà
ad un po' di peperoncino in polvere, anche del tipo
dolce, se proprio non si è abituati ai cibi piccanti.
La birra è stata un mio vezzo, mentre il vino
puo' star bene un per tutti i palati.
Il succo di limone invece è secondo me un
accorgimento per dare freschezza ed aroma
ad un piatto molto triviale e povero.
I peperoni sott'aceto non mi hanno
entusiasmato, quindi se ne puo' fare a meno.
Buon Appetito.
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